L’Isola dei Cani
Anno VIII – Marzo 1992
2ª puntata: Salvo Ferlito
Proseguono le memorie radiofoniche del poeta Antonio Carasi che nella seconda puntata per l’Isola dei Cani ci parla di un noto DJ locale.
– Cosa rappresenta per te Salvo Ferlito?
“Rappresenta la quinta dimensione, ossia l’assenza del tempo e dello spazio.”
– Che tipo di rapporto c’è stato fra voi due?
“L’ho conosciuto una dozzina di anni fa a Radio Regione dove facevo dei servizi e lui me li collaudava con dei brani musicali. Successivamente sono riuscito a controllarlo per un po’ col telefono poi l’ho perso di vista.”
– Ti pagava i tuoi servizi alla radio?
“Un paio di caffè, soldi mai!”
– Dunque il medesimo criterio economico adottato nei tuoi confronti da Cortese?
“Era il pupillo di Cortese e come si dice nun si pigghiunu se nun s’assumigghiunu.”
– Pensi che Ferlito abbia imparato qualcosa da te?
“Ha afferrato al volo il mio linguaggio ma ha una personalità umana un po’ debole. Gli consegnai quattrocento pagine di narrativa denominate Atto cosmico e dopo due anni mi disse che il manoscritto si trovava in Giappone, a Hiroshima, e che lui non aveva più notizie. Forse è finito in un cassetto misterico.”
– Che tipo di giudizio dai di Ferlito?
“Penso che questo individuo appartenga ad un tipo di psicologia sociale che non esiste.”
– Ma allora è un ectoplasma?
“Chi non lo è?”
Antonio Carasi &
Carmelo Maiorca