L’Isola dei Cani
Anno IX – Maggio 1993
11ª puntata: Marco Testaferrata
– La tua conoscenza con Marco Testaferrata è recentissima, a differenza degli altri protagonisti della radiofonia siracusana di cui ci siamo occupati nelle precedenti puntate. Testaferrata, in pratica, lo hai visto solo nel corso della trasmissione “K come Cultura” di Radio FM Italia, a cui partecipi da alcuni mesi. Che idea ti sei fatto di lui?
“Bene, secondo me è una persona che cammina, che sa camminare che ha la testa a posto, diversamente da molti altri, strabici e meno strabici, che ho rievocato e inquadrato in questa rubrica.”
– Durante “K come Cultura” Marco non parla mai…
“Sì, penso che sia o sordo o muto, ad ogni modo ho capito perfettamente su quale argomento verta il suo interessamento nei miei confronti. Ritengo che mi abbia giudicato una persona capace e degna di fiducia.”
– La sua fisicità ti ispira ulteriori sentimenti?
“Ma come fai a parlare di un’ombra, perché in realtà è un ombra che muove dei meccanismi tecnologici.”
– Non ha quindi niente a che spartire con la celebre “Ombra che cammina” ovvero l’Uomo Mascherato del celebre fumetto della nostra prima gioventù?
“Penso che gli manchi la faretra con le frecce e il coltello cinto sul fianco. E poi, l’Uomo Mascherato si muoveva nella jungla mentre Testaferrata si muove attraverso i microfoni.”
– Cosa diresti se uno di questi giorni dovessi vederlo lanciarsi da una stanza all’altra di FM Italia aggrappato ad una liana?
“Penserei che l’Uomo Mascherato sia esistito per davvero nonostante l’aspetto dionisiaco, ma non olimpico, di Marco.”
Antonio Carasi &
Carmelo Maiorca